OSTE DI UNA VOLTA

 

Non è un complimento qualsiasi, se indirizzato al titolare da chi ha vissuto i tempi delle vecchie osterie, luoghi di perdizione e triviali per chi non li frequentava, luoghi di amicizia e complicità, di rilassatezza e piacere, rifugio e ristoro per gli avventori.
Il PACA a Novara sposa quella vecchia tradizione declinandola ai tempi nostri, conservandone comunque il fascino e la capacità seduttiva.
Davide, Elisa e la Band. Davide, Elisa ed il corpo di ballo, o ancora: Davide, Elisa e la squadra corse. Comunque si voglia vedere od interpretare, è innegabile la cura nella scelta degli ingredienti (le note), l’armonia e la coordinazione nella preparazione e nel servizio (la danza), la dedizione costante e vincente che portano al piatto forte: la pasta (il traguardo), intorno al quale ruota il resto del menu, esauriente integrazione.

 

Non si taglia il nastro all’arrivo per caso, o per fortuna. Davide non esce da istituti alberghieri o da blasonate accademie, tuttavia ciò che ha imparato gli viene da quella scuola dove insegnano poco ma sei stai attento impari tutto, e non solo a far da mangiare: la vita, le persone, i luoghi, …
Annusa quell’aria fin da piccolo, lui, figlio d’arte. Cresce in un bar poi passa al ristorante, poi uno più grande e capiente per arrivare infine all’albergo. Al tramonto dell’era dei banchetti e dei simposi è in pieno fermento creativo: si tratta di trovare una nuova formula -oggi si dice format– che non solo lo soddisfi professionalmente ma che gli permetta di esprimere la sua personalità a trecentosessanta gradi.
Guida d’istinto su una strada fatale per molti: laddove la regola gli imporrebbe cautela, lui usa l’acceleratore. Viaggia e vede, studia e registra: i posti, le atmosfere, le persone ed i loro meccanismi di interazione, fino all’illuminazione, dopo due anni di ricerca.

 

 

Il PACA nasce da questa sua esperienza e scrive la sua musica. È il pianoforte da cui escono le note che guidano lui, Elisa ed il suo staff di cucina e di sala insieme in una danza energica, efficiente ma discreta. Insieme, perché il successo così ha più gusto e rinnova l’entusiasmo. Insieme correggono e discutono i passi di danza; insieme corrono, come un Team di formula uno. E poi non è vero, perché il pilota è sempre solo al traguardo mentre qui vincono tutti insieme. Com’è Davide? Particolare – dice uno Chef. È matto – dice l’altro. Ma il tono ed il sorriso sincero degli occhi dicono che la verità è un’altra.

Ora, se pensate di andare al PACA, andateci per la qualità delle sue paste preparate mescolando la cucina gourmet con quella tradizionale, per gli ingredienti selezionati, per la cura della preparazione. E alla fine, soddisfatti per ciò che avrete gustato, pasta od altro, potreste pure accorgervi di aver goduto dell’atmosfera singolare fatta di semplicità e schiettezza, di naturale cordialità, di reciproca soddisfazione, di complicità, di sincera attenzione, che completa l’esperienza rendendola intrigante e seducente. Come all’osteria di una volta.

PS. – Davide si è formato usando da giovane una vecchia macchina per la pasta ad estrusione de La Parmigiana. Per il PACA, ha voluto la nuova D35 2.0 con raviolatrice, strumento complementare -ne siamo certi- del suo successo.