CAPITOLO 3
Il risultato

 

Ed ecco il risultato: ciò che per l’ospite (perché questa è la parola giusta) è l’inizio, per la regia è il gran finale, il compendio di tanti sforzi e tanta passione: servire piatti unici accompagnati da un vino (tra le 380 etichette in lista…) che esalti l’esperienza gastronomica, coinvolgendo e trascinando con sé anche gli altri sensi, accompagnando l’ospite con gentilezza sempre genuina e mai forzando una scelta se ciò potrebbe rovinare il piacere della tavola.

Quale cucina dunque?

Si parte da ingredienti locali e si interpretano e si combinano con altri provenienti da diverse aree d’Italia ma anche dall’estero, esotici e misteriosi, alla ricerca di accostamenti che promettono piacevoli esperienze di gusto.
C’è anche la pasta fatta in casa, con una macchina de La Parmigiana D35, fedele compagna da più di 30 anni, e quella per produrre ravioli di brasato d’inverno e di ricotta e spinaci d’estate.
Menu di terra certo, ma anche di mare, rispettando le stagioni e la disponibilità del pesce più fresco del momento, poi risotti, e dolci come il Tiramisù scomposto o la torta paradiso rivisitata.